Come quasi ogni anno, dal 2012 ad oggi, è già tempo, per me, di partire alla volta della Serbia e di attraversarla quasi tutta fino ad arrivare al confine con la Federazione di Bosnia ed Erzegovina.
In questi luoghi, quasi nascosti dal massiccio del Sargan, dove ancora adesso è possibile viaggiare sulla leggendaria ferrovia e ammirare l’opera ingegneristica dell’Otto di Sargan, nel villaggio di Mokra Gora sulla Collina di Mecavnick, nel resort in legno di Drvengrad, va in scena uno dei Festival più originali a cui abbia mai avuto modo di partecipare, il Kustendorf Film and Music Festival , giunto quest’anno alla diciassettesima edizione.
Unico il festival, di natura residenziale, unico il suo anfitrione, il noto e apprezzato (in realtà non da tutti) regista Emir Kusturica, qui conosciuto anche come il “Professore”, che ogni anno riesce a portare tra neve e volute di fumo e vapore, personaggi importanti della storia del cinema europeo e mondiale, spesso sfidando anche, con le sue idee e posizione controverse, il discorso mainstream portato avanti dal mondo del cinema e non solo.
Piacciano o meno le idee del regista, che non ha avuto remore nell’esprimere le sue posizioni pro-Russia nel conflitto che si sta svolgendo in terra ucraina, è innegabile che quello che si realizza in Gennaio tra i monti al confine con la Bosnia è, in fin dei conti, un vero miracolo.
Film, workshop, incontri informali, buona musica, sono gli ingredienti del festival, che anche quest’anno conferma il suo forte legame con l’Italia, come forte è il legame dello stesso Kusturica con il nostro paese.
Se negli anni scorsi i protagonisti sono stati, tra gli altri, Sorrentino, Virzi’, Nicchiarelli, Fiore Angelini, e il produttore Andrea Gambetta, quest’anno, se si guarda il programma da poche ore presentato ufficialmente, si nota come la presenza italiana sia notevole, e come i film che verranno presentati rappresentino il meglio di quanto prodotto dalla nostra cinematografia nel 2023.
E allora entriamo nel vivo del programma.
Il primo ospite italiano, in ordine di programmazione, non ha bisogno di presentazione.
Matteo Garrone è, ormai da anni, una delle massime referenze del cinema italiano, e al Festival è già stato presentato un suo film, Dogman, qualche anno fa, anche se in quell’occasione a presentare l’opera era stato il sorprendente attore protagonista, Marcello Fonte. Quest’anno Io Capitano , verrà proiettato subito dopo la cerimonia d’apertura, e siamo sicuri che sia per le tematiche che per il pregio artistico, sarà molto apprezzato dall’esigente pubblico serbo.
Non ha bisogno di essere introdotto al pubblico italiano neanche il secondo ospite italiano, Edoardo De Angelis, già presente al Festival con un cortometraggio, Mistero e passione di Gino Pacino, con cui vinse il premio della critica proprio nella prima edizione del Kustendorf. Il film Comandante , tratto dall’omonimo romanzo scritto a quattro mani con lo scrittore Sandro Veronesi, nel nostro paese ha suscitato polemiche, a volte decisamente senza fondamenta, provenienti sia da destra che da sinistra. Sara’ interessante per noi italiani al festival, vedere quali saranno le domande che verranno rivolte al regista e se ci sarà occasione di tornare a chilometri di distanza dall’Italia, proprio sulle polemiche seguite alla proiezione del film.
Meno conosciuto, forse, al grande pubblico, ma gia’ noto per alcuni interessanti cortometraggi, è Giacomo Abbruzzese, che al Kustendorf presenta il suo primo lungometraggio, Disco Boy premiato con l’Orso d’Argento per il miglior contributo artistico al Festival di Berlino. Anche la storia raccontata da Abbruzzese interroga la nostra realtà, se “Io Capitano” ci porta dinanzi al dramma dell’emigrazione forzata, e “Comandante” ci porta a riflettere sull’umanità/disumanità di una guerra e cosa significhi essere “nemici”, “Disco Boy” ci narra una storia incredibile che sembra mettere insieme le tematiche affrontate dai film precedenti, come se i tre avessero davvero un fil rouge che li unisce.
A completare la sezione Contemporary Trends, il film di Vladimir Perisic Lost Country e The Last Motorship di Ilya Zhetlyakov ambientato in uno sperduto villaggio del Mar di Barents, nella Russia Artica.
Anche molta Russia, e non sorprende, nel cartellone del festival. Nella sezione New Authors, avremo la fortuna di guardare, quasi in anteprima, il film della giovane regista Sonya Karpunina, Desperate for Marriage, mentre sono ben tre i cortometraggi di registi russi nella sezione in concorso, riservata ai registi emergenti. Di questa sezione e dei lavori che verranno presentati parleremo in un apposito reportage nei prossimi giorni.
A completare il programma della sezione New Authors, tre film davvero peculiari. Partiamo da My Swiss Army di Luka Popadic, che analizza la vita quotidiana nell’esercito svizzero da un punto di vista privilegiato, essendo il regista allo stesso tempo anche ufficiale dell’esercito svizzero.
Altrettanto peculiare il film presentato da Basil Khalil, A Gaza Weekend, una commedia irriverente e surreale che racconta di una virus che si diffonde in Israele, causando una pandemia e della fuga di un giornalista britannico e della moglie israeliana verso… ”il posto piu’ sicuro del mondo”, Gaza.
Un film che di sicuro farà discutere, e che ha visto il suo processo realizzativo, iniziato nel 2017, sospeso per circa 2 anni a causa proprio… della pandemia da Covid 19. Un film ironicamente profetico?
Chiude la sessione il film conosciuto in Italia con il titolo di Kafka a Teheran , in inglese Terrestrial Verses, di Ali Asgari, gia’ ospite del Festival qualche anno fa, realizzato con la collaborazione di Alireza Khatami.
Nella sezione Retrospective of Greatness, infine, trovano spazio i capolavori di tre registi cult: Tengiz Abuladze, Eric von Stroheim ed Elia Kazan, nonche’ il capolavoro di Fellini “8 e mezzo”, che siamo certi, sarà seguito da una masterclass del “Professore” essendo il regista italiano una delle massime referenze di Emir Kusturica.
Da Drvengrad, Mokra Gora, Regione della Serbia Occidentale, è tutto, al prossimo dispaccio dal Regno dell’Utopia e della Celluloide.
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